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12/19/2024 | Marina Magni*
I dati Assoreti dimostrano ogni mese come l’industria del risparmio gestito goda di ottima salute e contribuisca in maniera importante ai bilanci di mandanti e consulenti. Ma quanti consulenti conoscono le origini di questo fiorente mercato?
Circa la metà degli iscritti all’albo OCF sono nati dopo il 1970 e quando hanno iniziato la professione, nel decennio ’90 - 2000 il mercato dei fondi comuni era ormai una realtà consolidata e le aziende più importanti contavano già migliaia di consulenti.
Le origini della professione erano ormai una storia dimenticata. Non solo: se raccontata era presentata come una aggressiva vendita porta a porta di cui non essere affatto fieri.
Per fortuna un protagonista di questa storia, Daniele Bozzalla, ha deciso di scrivere un libro-verità sugli anni che cambiarono la finanza non solo in Italia, e sull’origine di Fideuram da cui sono gemmate tutte le altre reti: si intitola “I vent’anni che cambiarono la finanza” (ed. Rubbettino)
Ho fatto parte di questa storia, dai primi anni ’80 quando ancora i colleghi più anziani raccontavano episodi che sembravano frutto di fantasia tanto erano avventurosi e avvincenti e per me è stato molto emozionante leggere questo romanzo dove ho trovato il mio Dna professionale.
Conoscere l’origine di ciò che ha reso professionalmente felice la propria vita è un privilegio!
Senza quei vent’anni che vanno dal ’70 al ’90 l’industria del risparmio gestito non esisterebbe; senza quei pionieri, un po' avventurieri ma certamente con uno spirito imprenditoriale ora scomparso, non ci sarebbero Fideuram, Mediolanum, Fineco, tanto per citare i nomi più conosciuti. Nel 1977 nasceva Anasf. Nel 1978 Fideuram contava 350 consulenti, oggi sono più di 6.000.
Credo che un tuffo nel passato, nella storia dell’Italia di quegli anni possa essere un elemento di forte riflessione per tutti quelli che non hanno vissuto quei vent’anni e non hanno consapevolezza dell’incredibile forza che è stata necessaria per regalare a loro un mondo così profittevole.
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*Marina Magni, project manager per Fabbrica delle Professioni e prima donna Area manager dell'industria della consulenza finanziaria italiana, diventa firma di Advisor. La sua nuova rubrica, pubblicata ogni due settimane, intende raccontare gli elementi fondamentali, le regole, di una advisory di successo.
Un consulente finanziario non è un gestore di fondi: innanzitutto deve saper vendere al cliente il processo di consulenza di cui sarà protagonista. E naturalmente lo può fare in maniera alta, efficace e rispettosa degli interessi propri, del cliente e della mandante. Marina Magni, come già fatto con tanti colleghi, insegnerà a farlo.
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