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Orcel (UniCredit): impiego del capitale in eccesso non oltre il 2027. Il ruolo di Azimut

5/7/2024 | Daniele Barzaghi

Una delle operazioni possibili, oltre alle aggregazioni con grandi banche commerciali, potrebbe essere l'acquisto (fino al 50%) della nuova società varaata da Giuliani e Martini


UniCredit intende impiegare o distribuire agli azionisti il suo capitale in eccesso al più tardi entro il 2027, secondo quanto ufficializzato dalla seconda banca italiana per dimensioni, al centro di tutte le riflessioni riguardo al prossimo risiko nazionale del settore.

Escluse le opzioni di crescita inorganica come fusioni o acquisizioni, la banca guidata da Andrea Orcel (in foto) prevede che le distribuzioni totali annue medie tra il 2025 e il 2026 saranno superiori a quelle del 2024, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo corrispondente alla generazione organica di capitale in combinazione con l'impiego del capitale in eccesso. 

Nell'eventualità, invece, “in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per opportunità di crescita inorganica, che sarebbero intraprese secondo criteri stringenti” scrive direttamente UniCredit, “il livello delle distribuzioni annuali nel periodo 2025-2026 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dal riacquisto di azioni proprie”.

Una delle operazioni possibili, oltre alle aggregazioni con grandi banche commerciali come Mps o Banco Bpm, potrebbe essere irrobustire la componente di wealth management, diventando il partner invocato dai vertici di Azimut, nel recente spacchettamento tra una nuova società, con licenza bancaria, forte di 1.000 consulenti finanziari, guidata da Paolo Martini e la holding (cui resterebbero 800 selezionati banker) presieduta da Pietro Giuliani.

“Azimut è un partner eccellente per Unicredit e attuerà le strategia che intende perseguire” ha precisato, a domanda diretta, Orcel, partendo dal contributo già portato dalla società in tema di asset management. "Faranno quello che vorranno fare". 

La nuova società varata da Azimut, come ricorderanno i lettori di ADVISOR (qui la notizia), punta ad avere un azionista bancario fino al 50% del capitale e sarà quotata a Piazza Affari, possibilmente prima delle elezioni negli Stati Uniti a novembre.
 

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