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11/11/2024 | Daniele Barzaghi
UniCredit si conferma sopra a Intesa Sanpaolo per risultati come segnalato dall'utile ottenuto nei primi nove mesi dell'anno (7,7 miliardi di euro contro 7,2) e, ora che tutti i principali gruppi bancari italiani hanno ufficializzato le trimestrali di settembre, è possibile avere una visione d'insieme di un'industria che, individualmente e complessivamente, continua a macinare record.
Settima tra le prime grandi banche commerciali è la Popolare di Sondrio che, pur se estremamente localizzata come geografia, dimostra tutto il suo valore con ben 432 milioni di utili da inizio 2024, con un robusto aumento del +24% rispetto al periodo gennaio-settembre dell'anno precedente. Per la banca guidata da Mario Alberto Pedranzini (in foto sopra) la raccolta diretta rispetto a fine 2023 è in aumento di un blando +0,7% (il dato medio dei grandi istituti di credito è del +0,7%) mentre molto marcata quella indiretta con un +9,8% (la media è del +8,9%). Le commissioni sono in crescita del +9.5% (contro una media del +7,1%).
Appena sopra, il più ampio Credito Emiliano guidato da Angelo Campani (in foto), con un utile da 486 milioni di euro, in crescita tendenziale del +10,7%. Buona la raccolta diretta in crescita del +1,4%, mentre sotto la media è quella indiretta cresciuta del +8,5%. Le commissioni sono aumentate del +7,5%.
Tra le prime cinque banche, che superano individualmente la soglia psicologica del miliardo di euro di utili nel periodo (e complessivamente i 20 miliardi), si incontra Bper sopravanzata per risultato nei nove mesi dal Monte dei Paschi di Siena.
La Banca Popolare dell'Emilia Romagna si è fermata infatti agli 1,1 miliardi di utili, con un crescita ridotta al +2,2%. La raccolta diretta è stata negativa (-1,8%), consegnando il peggior dato tra le sette grandi banche. La raccolta indiretta dell'istituto affidato a Gianni Franco Papa (in foto) invece ha segnato un rimarchevole rialzo del +10,2% (rialzo secondo solo a UniCredit), mentre le commissioni hanno avuto il rialzo minore tra gli istituti di credito, col +3,5%.
Davanti a lei, come si diceva, si è collocata la MPS di Luigi Lovaglio (in foto), con ben 1,5 miliardi di euro di utili, in rialzo di un massiccio +68%. In questo caso la raccolta diretta è cresciuta di un mediano +0,7% mentre deludente è stato l'incremento della raccolta indiretta, con un appena +5%, peggior dato tra i sette grandi istituti nazionali. Boom vero e proprio delle comissioni, in rialzo del +10,7%, dato nettamente più altro rispetto a tutti i competitor.
Quello di Montepaschi sarebbe stato certamente il risultato più positivo del periodo se non fosse stato al contempo ufficializzato quello di Banco BPM che con utili a 1,7 miliardi, con un rialzo record del +80%, può a buon diritto tentare l'Opa su Anima (di cui peraltro è già oggi prima azionista). Grande traino all'istituto guidato da Giuseppe Castagna (in foto) è venuto dalla raccolta diretta, con un ottimo +2%, mentre più in linea coi competitor è +7,8% della raccolta indiretta. Scarsa la crescita delle commissioni: +3,9%.
Tra i due colossi nazionali, nei primi nove mesi dell'anno, è risultata invece seconda Intesa Sanpaolo, con 7,2 miliardi di euro di utili, in crescita del +17%. Per l'istituto guidato da Carlo Messina (in foto), la raccolta diretta è cresciuta di un importante +2% (record dell'industria, a pari merito con Banco BPM), mentre media è la raccolta indiretta aumentata del +8,2%. Le commissioni sono in marcato rialzo: +7,9%.
Primatista per utili da gennaio a settembre è stata dunque UniCredit, con 7,7 miliardi di euro, in aumento del +16%. Per il gruppo guidato da Andrea Orcel (in foto) la raccolta diretta è in calo tendenziale del -0,3%, mentre quella indiretta ha fatto il record con un incremento del +11,1%. Rialzo medio delle commissioni: +7,2%.
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