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La resilienza delle grandi banche europee

10/5/2023

Secondo un nuovo report di Fitch Ratings i maggiori istituti sono in una posizione di forza per resistere alle deboli prospettive economiche e alle sacche di rischio dopo la loro forte performance nel primo semestre 2023


Le maggiori banche europee sono in una posizione di forza per resistere alle deboli prospettive economiche e alle sacche di rischio dopo la loro forte performance nel primo semestre 2023. Lo rileva Fitch Ratings in un nuovo report, nel quale tuttavia si avverte che la capacità dei grandi istituti di mantenere buoni ricavi in ​​un contesto economico più impegnativo e competitivo sarà fondamentale per assorbire costi operativi e di finanziamento più elevati e l’aumento degli oneri di svalutazione dei prestiti (loan-impairment charges, LIC) nel secondo semestre del 23-2024.

 

La maggior parte delle 20 grandi banche incluse nell’ultimo credit tracker trimestrale di Fitch hanno riportato rapporti tra profitti operativi e attività ponderate per il rischio nel primo semestre 2023 ben al di sopra delle medie del periodo 2019-2022, poiché la rivalutazione degli asset su tassi di interesse più elevati ha superato l’aumento dei costi di finanziamento. Le eccezioni sono state le banche francesi, i cui costi dei depositi sono aumentati più rapidamente a causa della prevalenza del risparmio regolamentato, e UBS, i cui risultati sono stati influenzati dall'integrazione del Credit Suisse.

 

Secondo Fitch le banche continueranno a beneficiare di tassi di interesse elevati nel periodo tra il secondo semestre 2023 e il 2024, ma è improbabile che i margini di interesse netti aumentino ulteriormente, “a causa dell'aumento dei tassi di passaggio, del graduale declino dei depositi dei clienti a livello settoriale, del picco dei tassi di interesse, di una crescita più lenta dei prestiti e di prospettive macroeconomiche più deboli”.

 

La granularità delle basi dei depositi ha contribuito a limitare i deflussi di depositi e a sostenere la liquidità, e i parametri di qualità degli asset sono rimasti stabili poiché ci vuole tempo prima che la stretta monetaria abbia effetti sull’economia reale. “Il rapporto mediano dei prestiti deteriorati delle banche era del 2,4% a fine giugno 2023, con i rapporti più alti compresi tra il 3% e il 4% per le banche dell’Europa meridionale o con esposizione ai mercati emergenti” si legge ancora nel report, che si attende un indebolimento della qualità degli asset nel secondo semestre del 2024, in particolare per i prestiti alle PMI, i finanziamenti al consumo e i portafogli immobiliari commerciali. “Tuttavia – conclude Fitch –  prevediamo solo un aumento moderato della disoccupazione, che dovrebbe sostenere la qualità degli asset, e gli oneri medi di svalutazione dei prestiti delle banche dovrebbe rimanere basso rispetto alle medie storiche”.

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