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Da Assogestioni un libro sulle sfide della corporate governance

11/20/2024 | Redazione ADVISOR

Il direttore generale Fabio Galli: “Il volume è frutto di un progetto ambizioso che ha coinvolto accademici ed esperti a livello globale di corporate governance e si pone come una pietra miliare nella cultura della stewardship”


Assogestioni, associazione italiana del risparmio gestito, si fa promotrice di una cultura della corporate governance improntata sul dialogo costruttivo tra board e azionisti, in un contesto dove l’Italia si distingue a livello internazionale per l’elevata qualità del dibattito sul tema. L’Associazione ha presentato oggi a Roma, presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, il libro “Board-Shareholder Dialogue: Policy Debate, Legal Constraints and Best Practices”, curato dai Professori Luca Enriques della Oxford University e Giovanni Strampelli dell’Università Bocconi, e pubblicato da Cambridge University Press.

Fabio Galli (in foto), Direttore Generale di Assogestioni, ha commentato: “Il volume è frutto di un progetto ambizioso che ha coinvolto accademici ed esperti a livello globale di corporate governance e si pone come una pietra miliare nella cultura della stewardship. L’Associazione crede fermamente che le pratiche migliori di investitori e imprese quotate si alimentino con un impegno concreto di analisi secondo i più elevati standard accademici”.

“Il libro che viene presentato oggi – ha aggiunto il Professor Giovanni Strampelli, Professore Ordinario di Diritto Commerciale dell'Università Bocconi – grazie al contributo di autorevoli autori, ambisce a rappresentare un punto di riferimento per l'analisi teorica e la prassi in materia di board-shareholder dialogue, che costituisce ormai un elemento chiave della governance delle società quotate”.

In occasione del lancio del libro in Italia, Assogestioni ha riunito a Roma speaker di primo piano, in un convegno volto ad approfondire le dinamiche del dialogo tra consigli di amministrazione e investitori, con l’obiettivo di promuovere un dibattito costruttivo sulle sfide attuali della governance italiana.

In apertura dei lavori, il Sottosegretario al MEF, Federico Freni, ha affermato: "Il governo societario è una clausola di gestione essenziale per la vita economica del paese. Abbiamo intrapreso un percorso di riforma della finanza che include tale clausola, di cui vorrei attenzionare in particolare il metodo del Governo: non esiste una revisione che sia lontana dal dialogo, senza dialogo non si riforma nulla. Il dialogo deve essere positivo e costruttivo, come da sempre quello con interlocutori istituzionali come Assogestioni. Una riforma condivisa non solo è necessaria e opportuna, ma è l’unico modo per avere una riforma. Condivisa significa confrontarsi nel merito di tutti i problemi, ma alla fine è la politica che deve prendere le decisioni”. Freni ha poi aggiunto: “Oggi la valorizzazione del risparmio privato è molto più importante di 20 anni fa. È un volano che può far crescere ancora di più il Pil”.

Entrando più nel merito delle tematiche trattate, il Professor Oliver Hart, Premio Nobel all’Economia nel 2016, nonché Lewis P. and Linda L. Geyser University Professor della Harvard University e co-autore insieme al Professor Luigi Zingales della University of Chicago Booth School of Business del capitolo “The New Corporate Governance”, ha spiegato: “Sia in Europa che negli Stati Uniti, buona parte dell’investimento nelle aziende quotate avviene attraverso investitori istituzionali che, tradizionalmente, hanno abbracciato l’idea che il loro dovere fiduciario consista in massimizzare la creazione di valore per gli azionisti, il cosiddetto Shareholder Value Maximization (SVM). A mio avviso, ciò è sbagliato: le preferenze extra-finanziarie degli investitori devono essere prese in considerazione. Sono due i modi per farlo: trasferendo i voti agli investitori finali, in modo che votino in autonomia, oppure istituendo un’assemblea di azionisti che indichi agli investitori istituzionali come votare e come fare engagement. In altre parole, la massimizzazione del valore per gli azionisti dovrebbe essere sostituita dalla Shareholder Welfare Maximization (SWM) che tiene conto di tali aspetti extra-finanziari”.

Il voto di lista è un istituto che ha tutte le caratteristiche per essere considerato una terza via per la Shareholder Welfare Maximization, oltre che un efficace e comprovato metodo con cui i gestori assolvono il dovere fiduciario che li contraddistingue”, ha commentato Carlo Trabattoni, Presidente di Assogestioni, ricordando l’impegno dell’Associazione nel promuovere un dialogo tra società e azionisti e investitori improntato ai più alti standard internazionali. “Il board-shareholder engagement è uno strumento di voice fondamentale per gli investitori e gli attori coinvolti stanno maturando sempre più consapevolezza dei benefici sottesi, delle opportunità da cogliere e dei potenziali rischi da gestire”, ha aggiunto.

Infine, Luca Enriques, Professor of Corporate Law della University of Oxford, ha aggiunto: “La crescita del ruolo degli investitori istituzionali e il loro ruolo sempre più incisivo sulla governance delle società quotate hanno reso evidente la necessità di assicurare un dialogo proficuo tra questi soggetti e le società da loro partecipate. Anche in Italia vi è sempre maggiore consapevolezza del fatto che il successo sostenibile delle imprese quotate non può prescindere da uno scambio bilaterale di vedute e informazioni, nel rispetto della disciplina degli abusi di mercato, tra azionisti istituzionali e società, includendo nel dialogo non solo il management ma anche il board”.

 

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