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I titoli migliori in Borsa? Non sono i top performer. Ecco perché

10/9/2024


In 12 degli ultimi 18 anni, non c'è stato un singolo titolo della top 10 azionaria statunitense capace di entrare in classifica anche l'anno successivo. In cinque degli altri sei anni, solo uno è riuscito nell'impresa. Nell'altro, tre titoli ce l’hanno fatta a malapena. Anche la permanenza nella top 100 è rara. Una media di 15 società all'anno è riuscita a rientrare nella top 100 per due anni consecutivi. Le probabilità di ripetere la presenza nella top 10 o nella top 100 due o tre anni dopo sono altrettanto basse.

Non solo scendono dall’Olimpo: i migliori titoli spesso smettono di registrare buoni risultati. In 14 di questi 18 anni, in media, i primi dieci performer sono andati a finire nella metà inferiore delle classifiche l'anno successivo, ritrovandosi con più probabilità tra i titoli peggiori che non tra i migliori e sperimentando tipicamente cali molto bruschi.

Certo, in quanto esseri umani amiamo le storie, e cosa c’è di meglio della storia di un vincitore? Gli “hype” sono eccitanti per definizione. Ma quando si investe bisogna essere cauti nell'inseguire le performance, evidenzia Duncan Lamont, head of research & Analytics di Schroders. Consistenti guadagni in Borsa tendono a “estendere” le valutazioni rendendole più elevate rispetto ai fondamentali, come gli utili. I prezzi delle azioni iniziano a nutrire aspettative sempre più ottimistiche. 

Spesso i veri “vincitori” in Borsa non sono i migliori titoli di un anno, ma quelli capaci di crescere in modo sostenibile nel lungo periodo (il che significa che possono continuare a farlo, e non si tratta di un riferimento alla sostenibilità in senso ESG, sebbene questi concetti possano essere correlati). Ad esempio, 100 dollari investiti in un'azione che registra un rialzo del 10% all'anno per tre anni varranno da ultimo 133 dollari. Il rendimento medio annuo (di tipo aritmetico) di un titolo che evidenzia un rialzo del 20%, per poi scendere del 10%, e salire del 20% è anch'esso del 10%. Tuttavia, 100 dollari investiti in questa azione varrebbero solo 130 dollari dopo tre anni.

La strategia d’investimento basata sul cogliere il “momentum” è stata molto popolare negli ultimi anni, ma andare ingenuamente a caccia di gloria potrebbe comportare costi elevati e rendimenti mediocri. 

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