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11/21/2024 | Daniele Barzaghi
“La ricchezza reale delle famiglie italiane negli ultimi vent'anni è scesa e questo, inevitabilmente, ci porta a dire che dobbiamo ripensare all'allocazione degli attivi delle famiglie private, portandoli maggiormente sul concetto di crescita” è il messaggio forte che il presidente Andrea Ragaini (in foto sopra) lancia dal palco del XX Forum AIPB, il principale evento annuale dell'industria del wealth management rappresentata dall'Associazione Italiana Private Banking.
“Il patrimonio delle famiglie italiane lo conosciamo molto bene” prosegue il presidente di AIPB. “Un 30% di ricchezza finanziaria, un 16% di partecipazioni industriali e un'enorme componente di patrimonio immobiliare: il 51%. Questi immobili negli ultimi anni si sono svalutati, perchè si tratta di stabili vecchi: l'86% ha più di 30 anni; il 25% addirittura supera gli 80 anni".
“Sono beni che si svalutano, come le macchine Eurozero che non possono più circolare” afferma, in metafora, Ragaini. "Nei centri cittadini francesi già oggi non possono essere messi in affitto gli appartamenti obsoleti dal punto di vista energetico. In Italia, inoltre, stiamo facendo i conti con una nuova fragilità del territorio e serve efficientamento sismico oltre che dei consumi. Insomma non è dagli immobili che arriverà la crescita dei patrimoni, ma dalla componente finanziaria”.
“La ricetta proposta dai responsabili dei 17.000 private banker italiani si basa su quattro pilastri: maggiore protezione assicurativa, una (conseguente) più alta quota di investimenti azionari, un contenimento dell'emotività di clienti e operatori, e una componente più ampia dei private market” conclude l'esperto di private banking.
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