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Istituzionali, continua la fuga dalle gestioni di portafoglio. Tredici SGR in positivo

5/2/2024 | Daniele Barzaghi

UBS AM ha segnalato nel comparto deflussi da 123 milioni di euro. Tra chi torna alla raccolta positiva netta accelerazione di AXA Investment Managers e Finint


Gli investitori istituzionali (che pesano per il 42% del mercato del risparmio gestito italiano) hanno accelerato la contrazione dei propri investimenti in gestioni patrimoniali affidate ad asset manager, secondo gli ultimi dati mensili ufficializzati da Assogestioni

La raccolta complessiva di marzo per i 27 asset manager attivi nel comparto e che dichiarano i propri dati segnala infatti un passivo mensile da -2,5 miliardi di euro (-893 milioni a febbraio), riavvicinandosi al rosso di ottobre e novembre da 4-6 miliardi.

Chi torna al profondo rosso è il gruppo Generali che dopo l'ossigeno degli ultimi due mesi (+148 milioni a gennaio e sopratutto +2,5 miliardi a dicembre) registra deflussi per -1,8 miliardi, in linea con i risultati delle ultime rilevazioni del 2023.

Tra chi accusa le perdite più pesanti (superiori ai 100 milioni di euro) figurano ovviamente gli attori più grandi, quasi sempre in rosso nell'ultimo semestre: Amundi (-574 milioni), Intesa (che contiene a -263), Anima (-209) e, per la prima volta, UBS AM (-123).

Seguono Mediolanum (-77), State Street Global Advisors (-46), Morgan Stanley (-34), Bper (-19), Mediobanca (-10), Deutsche Bank (-6), Euregio Plus (-2,9), Banca Finnat (-2,1) e AcomeA (-1,1). 

Sono invece 13 le case di gestione con raccolta positiva da gestioni di portafoglio istituzionali a marzo. A partire da Consultinvest e Credito Emiliano (entrambi a +700.000 euro), Arca (+3,3 milioni), Schroders (+4,2), M&G Investments (+7 milioni; per la prima volta la casa britannica segnala la raccolta), Sella (+12) e Iccrea (+17).

Leggermente più marcati gli afflussi ottenuti da Cassa Centrale Banca (+50), gruppo Allianz (+84), con un podio raggiunto da Finanziaria Internazionale (+91) e AXA Investment Managers (+100, in foto il responsabile per l'Europa meridionale, Pietro Martorella) grazie a due nette accelerazioni (a febbraio avevano visto variaziono per, rispettivamente, -200.000 euro e -144 milioni), e un primato confermato da Poste Italiane (+221, in rallentamento rispetto al +983 del mese precedente).  

 

 

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