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3/29/2024 | Daniele Barzaghi
La raccolta da gestioni patrimoniali retail in Italia sta accelerando sempre di più.
Pur rappresentando stabilmente appena un 7% del patrimonio gestito mediamente dagli asset manager, soltanto nel mese di febbraio il comparto ha segnalato, a livello generale di industria, afflussi complessivi in positivo per 572 milioni di euro. Un dato impressionante se messo in sequenza con i precedenti e in grado di confermare un trend: -49 milioni a ottobre, +28 a novembre, +58 a dicembre, +248 a gennaio e nell’ultimo mese monitorato, appunto, +572.
E poco conta che da questo mese le case di gestione attive nel comparto menzionate nel report di Assogestioni siano scese da 26 a 22. La principale associazione degli asset manager in Italia ha infatti deciso di escludere dall’analisi I gruppi non aderenti. Ed ecco scomparire dalla mappatura Mps, Banco Bpm, Banca Profilo e Agora.
Esclusa Credit Suisse, che non dichiara, i deflussi – lievi questo mese – sono stati segnalati da Amundi (-57 milioni), Deutsche Bank (-35), Credito Emiliano (-21), l’acquisita Kairos Partners (-14), Consultinvest (-1,2), AcomeA (-500.000 euro) e Banca Finnat (-200.000).
Hanno invece ottenuto raccolta positiva 14 asset manager: Anima (+3 milioni), Morgan Stanley (+4,7), il gruppo Banca Ifigest (+6,9), Ersel (+10), Mediobanca (+13), Allianz (+14) e Mediolanum (+15).
Incrementi degni di particolare nota sono poi quelli di Bper (+50), Iccrea (+54), Cassa Centrale Banca (+60) e Bnp Paribas (+64).
Una manciata di milioni in più consente al gruppo Sella di raggiungere il podio mensile (+75), dominato tuttavia dai due colossi della gestione italiana: Intesa Sanpaolo (+142) e soprattutto, in netta accelerazione rispetto ai mesi precedenti, Generali (+189. In foto il responsabile per l’asset management del gruppo, Carlo Trabattoni).
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