20/09/2023

Azionariato attivo: l’esempio di TotalEnergies

La News

Dieci azioni di dialogo, 98% il tasso di partecipazione alle Assemblee dei soci, 56% le Assemblee in cui Carmignac ha espresso un voto negativo contro almeno una delibera del management.

Sono i numeri dell’azionariato attivo di Carmignac nel secondo trimestre.

“Carmignac si impegna ad allineare la sua strategia di dialogo su cinque tipologie di engagement - spiegano dalla società - Engagement legato a rischi ESG elevati, engagement tematico, engagement di impatto, engagement relativo a comportamenti controversi, engagement relativo a decisioni di proxy voting”.

 

Carmignac ha espresso almeno una volta un voto negativo contro le delibere del management delle società nelle quali investe nel 56% delle Assemblee dei soci in cui ha votato.

 

Ecco un esempio di come la società ha operato con il gruppo petrolifero francese TotalEnergies (in precedenza: Total) nel racconto degli esperti.

 

Monitoriamo la strategia sul clima di questa società del comparto oil & gas. All’Assemblea dei soci del 2022 avevamo votato contro il piano di transizione climatica e sostenibilità e nel secondo trimestre, prima dell’Assemblea 2023, abbiamo tenuto due riunioni di engagement con la società.

La prima, ad aprile, era un incontro di persona con il CEO, quella di follow-up è stata con gli investor relator: ci hanno permesso di fornire un feedback alla società sulla sua strategia per il clima: abbiamo riconosciuto gli sforzi del management su una serie di aspetti relativi alla sostenibilità e i progressi raggiunti nella strategia di transizione energetica.

 

Abbiamo espresso un voto contrario su sostenibilità e clima. Siamo preoccupati che nella relazione continuino a mancare informazioni essenziali che ci consentirebbero di comprendere e confrontare le strategie della società per la transizione energetica rispetto a quelle dei competitor.

Inoltre riteniamo che il management non sia sufficientemente disposto a riconoscere la responsabilità della società per quanto riguarda le emissioni legate al consumo dei propri prodotti. Pensiamo che questo atteggiamento non sia sostenibile nel medio-lungo termine da un punto di vista giuridico.

 

Abbiamo anche espresso il nostro voto contrario a una mozione degli azionisti che chiedeva di allineare all’obiettivo stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima gli attuali obiettivi della società di riduzione entro il 2030 delle emissioni di gas serra derivanti dall’utilizzo dei prodotti.

Non riteniamo a oggi che la risoluzione proposta sia un metodo efficace per affrontare il cambiamento climatico e pensiamo anzi che potrebbe avere conseguenze negative indesiderate, per esempio costringere la società a cedere asset a investitori meno scrupolosi in termini di valutazione dei criteri ESG, avere impatti sui prezzi e causare una maggiore dipendenza da stati che presentano rischi geopolitici.

 

Poiché il settore energetico va verso un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, potrà essere opportuno specificare un obiettivo di emissioni indirette di CO2 (Scope 3) in futuro, ma a oggi consideriamo che una tale mossa sarebbe inefficace a livello mondiale.

Circa l’11% degli azionisti ha votato contro la relazione sul clima della società e il 30% ha sostenuto la delibera presentata dagli azionisti”.

 

Proseguiremo il dialogo con la società su questo tema” concludono da Carmignac.

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