Brexit costa 100 miliardi di sterline l'anno
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Brexit costa 100 miliardi di sterline l'anno
di Advisor Professional
La News
Il Regno Unito finirà in recessione quest’anno – probabilmente unico Paese sviluppato - con un quadro economico in peggioramento: -0,6% il calo stimato dal Fondo Monetario, contro una previsione fatta a ottobre 2022 di +0,3%. Il prodotto interno lordo delle economie avanzate aumenterà dell'1,2%.
“Pesano le scelte dei governi e iniziano a vedersi le conseguenze della Brexit” spiegano gli esperti di Pictet Asset Management.
Il nuovo Premier Rishi Sunak ha impresso “una inversione a U” a livello di manovra finanziaria, con una legge di bilancio fatta di tagli alla spesa pubblica e aumento della pressione fiscale.
“La zoppicante politica economica si è quindi sommata ad altri fattori: inflazione, caro energia, sterlina debole, imprese e famiglie in difficoltà.
A questi si aggiungono le prime possibili conseguenze negative della Brexit” commentano da Pictet AM.
L'uscita dall'UE, secondo le stime di Bloomberg, avrebbe avuto un impatto pari al 4% sull'economia britannica, visto che costerebbe circa 100 miliardi di sterline l'anno.
“Nel periodo di transizione, molti investimenti sono stati bloccati in attesa di avere un quadro più chiaro - aggiungono gli esperti - Sono ripartiti, ma Londra ha comunque accusato il colpo.
Secondo Jonathan Haskel, membro del comitato di politica monetaria della Bank of England, il rallentamento degli investimenti è costato, dal referendum del 2016 a oggi, 29 miliardi di sterline, ossia circa mille sterline per ogni famiglia.
La stessa Bank of England, confrontando le proiezioni degli investimenti prima e dopo la Brexit, ha affermato che, nel 2026, ci sarà una differenza negativa pari al 3,2% del PIL”.
Numeri che bloccano, nelle intenzioni del governo gli aumenti salariali del personale del National Health System (NHS), i cui sindacati hanno indetto il più grande sciopero nella storia del Sistema Sanitario Nazionale.
Uno scenario complicato, tanto che molti in Gran Bretagna iniziano a pensare che Brexit non sia stata una “buona idea”.
Secondo due sondaggi di Savanta Poll, circa due terzi dei britannici pensa che lasciare l'UE abbia peggiorato la situazione economica, e solo il 13% crede che la situazione sia migliorata.
Non solo: due cittadini del Regno Unito su tre gradirebbero votare di nuovo. Il 22% vorrebbe farlo subito, un altro 24% nei prossimi cinque anni e l'11% tra sei-dieci anni. Solo un intervistato su quattro si opporrebbe.

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