29/03/2023

Le prospettive per Emergenti e credito

La News

“Le attese attuali iniziano a sembrare eccessive: la Fed si appresterebbe ad aumentare i tassi fino al 5,50% e la Banca Centrale Europea al 4%: era da oltre un decennio che i prezzi dei titoli di Stato non erano così convenienti.

 

Tuttavia, vista l’inversione delle curve dei rendimenti, c’è il rischio che gli investitori in cerca di alternative con un basso rapporto rischio/rendimento prediligano la liquidità ai titoli di Stato”. Così dal Fixed Income Team di Morgan Stanley IM.

 

Il superamento di queste soglie attese dal mercato sarebbe giustificato solo da ulteriori sorprese negative sul fronte dell’inflazione (o positive su quello della crescita), mentre l’ottimismo sui tassi si è trasformato in pessimismo. Inoltre, i rendimenti reali sono saliti ai massimi pluriennali, indicando che i titoli di Stato stanno diventando interessanti.

 

“I rendimenti dei titoli di Stato sarebbero verosimilmente bloccati al di sopra del livello del 4% dei Treasury USA decennali e metterebbero un tetto a un ulteriore apprezzamento del dollaro - spiegano gli esperti - Nelle settimane e nei mesi a venire i dati saranno importanti per capire la “vera” forza delle economie e delle pressioni inflazionistiche sottostanti”.

 

Come muoversi quindi sul mercato obbligazionario? Ecco le prospettive di due aree del settore.

 

Mercati emergenti. Nel quadro macro sono ritornate le incertezze. La perdurante inflazione e l’aumento dei tassi statunitensi hanno iniziato a pesare sui mercati emergenti, ma alcuni segmenti del mercato offrono opportunità agli investitori.

I tassi locali si presentano particolarmente interessanti, in quanto i differenziali sui rendimenti reali tra i mercati emergenti e quelli sviluppati rimangono elevati. Si osserva una notevole dispersione tra paesi e titoli di credito, per cui è di fondamentale importanza valutare tutte le opportunità in un’ottica bottom-up.

 

Credito societario. Nel nostro scenario di base, l’investimento nel credito è remunerativo perché riteniamo che i fondamentali societari siano solidi e che il contesto macroeconomico migliorerà grazie ai cambi di direzione della politica monetaria e alla riapertura della Cina. Crediamo che le imprese abbiano accumulato riserve liquide grazie alle misure di riduzione dei costi introdotte durante la pandemia.

Ci attendiamo una contrazione dei margini e pressioni sui ricavi. Tuttavia, dato il livello di partenza, crediamo che le società riusciranno a superare la crisi senza eccessivi declassamenti o insolvenze. Il nostro scenario di base prevede un basso tasso di insolvenza e una crescita ridotta. Nei mercati high yield statunitensi e globali, sembra probabile il perdurare di episodi di volatilità, vista la portata della compressione che ha già interessato le valutazioni quest’anno e i rischi che tuttora si profilano all’orizzonte.

 

Prodotti cartolarizzati. Ci aspettiamo un ulteriore calo dei prezzi delle case del 5-10%, ma continuiamo a favorire il credito residenziale statunitense, in particolare i mutui di più lungo corso (accesi nel 2020 o prima) dato il notevole apprezzamento delle case negli ultimi anni. Rimaniamo più prudenti nei confronti degli immobili commerciali, che continuano a risentire negativamente degli sviluppi post-pandemici e potrebbero trovarsi in difficoltà in caso di recessione.

Abbiamo ridotto in modo significativo la nostra esposizione in Europa in favore degli Stati Uniti, poiché le opportunità corrette per il rischio ci sono sembrate più interessanti in questo paese. Tuttavia, alla luce della normalizzazione degli spread e del miglioramento delle condizioni economiche, siamo meno preoccupati per le opportunità offerte dai titoli europei.

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