Emissioni zero, il ruolo necessario dell’industria petrolifera
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Emissioni zero, il ruolo necessario dell’industria petrolifera
di Advisor Professional
La News
Le grandi compagnie petrolifere sono essenziali per una transizione ordinata verso un'economia a basse emissioni di carbonio, secondo l’analisi offerta da Richard Brown e John Bennett, gestori del team European Equities di Janus Henderson Investors.
“L'industria del petrolio e del gas dispone di infrastrutture, tecnologie, flussi di cassa e capacità di finanziare nuovi investimenti, tali da rendere il settore essenziale per il cambiamento” sottolineano i due gestori. Ciononostante, fino al 2019, nessuna delle tre maggiori società petrolifere europee (Bp, Total e Shell, ndr) aveva fissato un target di riduzione delle emissioni per il 2030.
A febbraio, per citare il caso più recente, British Petroleum ha moderato i suoi obiettivi climatici per soddisfare le esigenze energetiche immediate, in risposta alle limitate forniture dalla Russia. “Non ci sorprenderebbe vedere altre major petrolifere aumentare e diminuire l'intensità dei loro obiettivi climatici, a seconda delle necessità” evidenziano Brown e Bennett. “Anche la divulgazione e la coerenza rimarranno una sfida per confrontare le ambizioni”.
Concentrarsi sulla riduzione delle emissioni derivanti dalle attività delle aziende è di solito considerato il vantaggio più facile ed è quindi in questo ambito che abbiamo visto gli obiettivi più ambiziosi.
“La portata e l'impegno delle aziende energetiche per aumentare il solare e l'eolico nel loro mix di produzione viene spesso trascurata a causa della sua bassa base rispetto ai combustibili tradizionali. Tuttavia, in termini assoluti, i cambiamenti sono molto più significativi” riprendono i due gestori di Janus Henderson. “Nel 2022, Shell, Total e Bp hanno registrato una spesa per la produzione di energia a basse emissioni di carbonio nell'ordine di 9 miliardi di dollari e questi numeri sono destinati a crescere”.
“La complessità della catena del carbonio nella società significa che la transizione verso soluzioni a basso contenuto non può avvenire da un giorno all’altro” concludono Brown e Bennett. “La buona notizia è che la tecnologia è pronta (il costo dell'eolico e del solare è competitivo con i carburanti tradizionali) o si sta avvicinando rapidamente (idrogeno e biocarburanti); e le major petrolifere stanno impegnando enormi quantità di capitale per favorire questo cambiamento, trasformandosi da grandi compagnie petrolifere a società energetiche integrate”.
Dal punto di vista degli investimenti sono pertanto da preferire le società che mostrano una forte disciplina del capitale e al tempo stesso un forte impegno per una evoluzione delle proprie attività.
Per chi volesse approfondire:https://bit.ly/40jBmNN

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