27/03/2023

Automazione, nuovo superciclo di investimenti

La News

L’industria dei semiconduttori è sotto i riflettori: “Tutte le principali aree geografiche si stanno muovendo per offrire incentivi e sovvenzioni al fine di incoraggiare gli investimenti nelle fabbriche di semiconduttori, così come altri investimenti produttivi e tecnologici per salvaguardare l’approvvigionamento di prodotti critici e proteggere la proprietà intellettuale”. Così osserva Julian Beard, gestore senior di azionario tematico per Credit Suisse Asset Management

 

Questa tendenza non riguarda però solo i semiconduttori, ma anche il comparto più vasto dei veicoli elettrici e dell’energia verde, “che richiede un’enorme spesa per lo sviluppo della produzione di batterie e delle infrastrutture di ricarica, oltre che per nuove forme di produzione e stoccaggio dell’energia”. 

 

Le fonti di approvvigionamento tradizionali sono messe a dura prova dalla fiducia degli investitori: “Mentre i Paesi sviluppati iniziano a riappropriarsi di alcune parti della produzione esternalizzate per decenni, devono fare i conti con gli alti costi dei terreni, i salari minimi, la debole crescita demografica e la scarsità di lavoratori con competenze specifiche nel settore manifatturiero”. 

 

Sempre Beard ritiene che “sarà l’adozione di soluzioni di automazione nella produzione a consentire a queste aziende di prosperare commercialmente nel lungo periodo”, ecco perché investire in certi settori richiede competenze specifiche ma può preludere alle grandi possibilità di guadagni derivanti dal rientro delle filiere produttive. 

 

I semiconduttori sono presenti in quasi tutti gli oggetti di uso comune e “le interruzioni della catena di approvvigionamento legate al Covid-19 e le guerre hanno reso evidente la loro importanza strategica e hanno visto i governi elaborare leggi per incoraggiare la produzione nazionale di chip al fine di garantire l’accesso alle forniture”. Dunque le ambizioni di Stati Uniti, Europa e Cina sono molto alte, perché se l’automazione comporta non solo un grande esborso per gli investimenti ma anche e soprattutto un conseguente aumento della redditività degli impianti produttivi, specie in comparti come il tessile e il manifatturiero. 

 

Anche il settore automobilistico è oggetto di grandi ristrutturazioni, dal momento che si sta orientando sempre più verso l’elettrico e la richiesta di batterie è in continuo aumento. Sempre Beard osserva come “questa discussione sia rilevante per la robotica, poiché sia la produzione di batteria che l’assemblaggio di veicoli elettrici si prestano all’automazione”: l’Europa, in particolare, ha grandi possibilità di emergere, dato che è patria di grandi aziende automobilistiche e di fornitori, che però dovranno “concentrarsi sulla riduzione dei costi per aumentare la competitività con i fornitori asiatici”. 

 

Sembra “chiaro che sia iniziato un nuovo superciclo di investimenti legati all’automazione, incentrato su settori strategici come i semiconduttori e la transizione energetica”: molte aziende “avranno la possibilità di investire nella tecnologia e costruire un’infrastruttura che vede la manifattura riacquistare importanza nel mondo occidentale” ed assecondare le sempre maggiori aspettative dei consumatori verso beni prodotti localmente e in modo sostenibile.

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