24/03/2023

Azionario Asia, mercato in cui essere presenti

La News

“A ottobre abbiamo adottato posizioni rialziste sull’Asia. Credevamo che il 2022 avrebbe segnato la fine del ciclo di ribasso degli utili per l’Asia: uno sviluppo che si sarebbe tradotto per la regione in rendimenti positivi, sia in valore assoluto che relativo, nel 2023”.

Così Andrew Swan, Head of Asia (ex-Japan) Equities, di Man GLG.

 

Le revisioni relative degli utili rappresentano un buon indicatore e durante il ciclo si sono dimostrate la fonte più pertinente di alpha nell’Asia emergente per due motivi.

In primo luogo le quotazioni azionarie nella regione storicamente tornano ai fondamentali.

Inoltre esiste un’elevata correlazione tra le revisioni degli utili e i P/E.

 

“Le revisioni degli utili, misurate dal nostro segnale ERR a 3 mesi si sono drasticamente ridotte dalla metà del 2021 e il peggio sembra essere passato - conferma Swan - Per la prima volta in oltre 18 mesi, sia l’EPS del 2022 che quello del 2023 hanno recentemente toccato il fondo in Asia, ad eccezione del Giappone.

A sostenere questa tendenza è stata la grande inversione della Cina, dove le stime sull’EPS forward hanno iniziato a stabilizzarsi dopo revisioni negative del 20%”.

 

Il manager di Man segnala tre punti chiave che giocano a favore dell’azionario di questa regione.

 

In primo luogo emergono segnali eloquenti che ci si sta avvicinando al picco della politica della Fed, sviluppo di cui dovrebbero avvantaggiarsi i titoli azionari dei mercati emergenti asiatici. Questo ha portato anche a un indebolimento del dollaro, storicamente favorevole alla sovraperformance dell’azionario asiatico.

 

Poi la flessibilità della politica regionale. In genere, l’Asia ha un beta molto elevato rispetto al ciclo globale e verso la fine dei cicli di mercato, le economie tendono a surriscaldarsi, l’inflazione diventa radicata nel sistema e serve stretta severa per raffreddare i prezzi. Covid e lockdown in Cina hanno prevenuto questi eccessi e ora il contesto dei tassi è molto più favorevole in Asia.

“I principali beneficiari di questa tendenza, a nostro avviso, sono le nazioni del Sud/Sud-Est asiatico, come l’Indonesia, dove i tassi reali si attestano attualmente in territorio positivo, i livelli di debito sono bassi e la domanda interna è robusta, nonostante il picco del dollaro statunitense” conferma Swan.

 

Infine la riapertura della Cina. Le restrizioni alla mobilità hanno soffocato i consumi, portando i depositi delle famiglie a livelli elevati, fattore che potrebbe spianare la strada ad un’esplosione dei consumi. Tuttavia le difficoltà del settore immobiliare potrebbero frenare tutto questo.

“Riteniamo ancora che la Cina presumibilmente dovrà affrontare una ripresa dei consumi modesta e superficiale quest’anno, il che significa che i titoli legati ai consumi in generale probabilmente deluderanno le aspettative” spiega l’esperto.

 

“Nel 2022, il contesto per il segmento azionario dei mercati emergenti asiatici si è dimostrato particolarmente impegnativo.

Ora la nostra view sull’asset class è ottimistica per il 2023, poiché riteniamo più probabile un pivot della Fed ei fondamentali macroeconomici in Asia sembrano godere di buona salute” conclude il gestore di Man.