22/03/2023

Quattro motivi per puntare sulle multinazionali

La News

I rischi geopolitici ed economici in tutto il mondo pesano sulle multinazionali, che rischiano quindi di essere più vulnerabili?

Jody Jonsson, gestore di portafoglio azionario di Capital Group, è convinta di no. “Le multinazionali godono in molti versi di un miglior posizionamento per navigare in un contesto incerto e sviluppare soluzioni efficaci per affrontare i cambiamenti destabilizzanti. Il primo fra tutti è un approccio di business sempre più "multi-locale", che le avvicina ai consumatori di tutto il mondo”.

Il gestore di Capital Group evidenzia i quattro motivi per cui resta ottimista sul fatto che le multinazionali possano prosperare in tempi difficili.

 

Le multinazionali sono in grado di adattarsi alle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Le aziende che operano in tutto il mondo stanno facendo quello che sanno fare meglio: trovare nuovi modi per adattarsi e avere successo a prescindere dai crescenti ostacoli. Ad esempio, nel settore dei chip per computer,

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company e il produttore di chip ASML stanno ampliando le proprie attività in tutto il mondo. TSMC sta costruendo nuovi impianti produttivi in Arizona e Giappone, ASML sta investendo nel consolidamento delle proprie attività in Germania, Connecticut e California. La costruzione di nuovi stabilimenti potrebbe favorire Caterpillar, il più grande produttore mondiale di attrezzature per l'edilizia, che sembra destinato a registrare una maggiore domanda di prodotti per impieghi gravosi.

 

Team di gestione esperti sanno gestire le sfide. Nella maggior parte dei casi, queste realtà sono gestite da manager brillanti, resilienti ed esperti. Hanno operato in qualsiasi tipo di contesto commerciale, dai più favorevoli ai più ostili.

Nestlé è un buon esempio di come una multinazionale possa attingere a soluzioni high-tech per semplificare le operazioni della sua catena di fornitura. Negli ultimi anni, si è affidato sempre più alla blockchain per garantire una consegna dei prodotti più rapida, trasparente e conveniente. I dati non solo consentono all'azienda di monitorare il sourcing della catena di fornitura in modo più efficiente, ma specificano anche l'origine esatta dei prodotti che i clienti desiderano acquistare. Per sapere ad esempio da dove provengono dei chicchi di caffè, basterà scannerizzare un codice a barre.

 

Alcune società potrebbero beneficiare della rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. Molte aziende globali stanno abbandonando le catene di approvvigionamento basate su un'unica fonte: affidabilità e resilienza sono più importanti dei costi e dell'efficienza. Ciò significa riportare "in patria" alcune attività manifatturiere (il cosiddetto "reshoring") e spostarne altre all'estero, ad esempio in India, Vietnam e Messico.

Nike ottimizza questo approccio con le sue iniziative di vendita "iper-locali". Ad esempio, ha aperto un negozio le cui scorte di calzature si basano sui dati relativi alle tendenze d'acquisto online nelle zone limitrofe. Più locale di così non si può. In Europa, Nike ha avviato un progetto di filiera produttiva "lampo" che consente di personalizzare colori e materiali in base alle preferenze dei singoli clienti in tutte le città in cui è presente.

Visa e Mastercard stanno adottando un approccio per molti versi simile nel mercato dell'elaborazione elettronica dei pagamenti, personalizzando le soluzioni non solo in base alle preferenze dei clienti locali ma anche alle norme finanziarie vigenti nel mondo. Entrambe le società sono cresciute a ritmi salutari, evolvendosi e adattandosi all'arrivo di concorrenti sempre nuovi nel settore del fintech.

 

I campioni globali prosperano nei mercati emergenti. Questa strategia multi-locale è cruciale per le aziende di Stati Uniti, Europa e Giappone che siano determinate a rimanere rilevanti o a espandersi in mercati emergenti più dinamici. Molti di questi paesi – Cina, India, Brasile, ecc. – stanno nutrendo i propri colossi multinazionali ma anche concorrenti di minori dimensioni concentrati su singoli paesi, lasciando indietro i protagonisti globali del passato.

Un esempio è Mercado Libre: spesso chiamato "l'Amazon.com dell'America Latina", ha svolto un encomiabile lavoro di difesa del proprio territorio proprio dall'azienda con cui viene spesso confrontato. Uno dei principali vantaggi di Mercado Libre è il ricorso più intensivo a venditori terzi – molti con sede in America Latina – il che offre ai clienti locali un maggiore accesso a beni provenienti dalla zona attraverso una piattaforma online rapida ed efficiente.

I consumatori dei mercati emergenti ricercano marchi di cui potersi fidare e aziende che conoscano la realtà locale. Pertanto, le grandi multinazionali in grado di scomporsi, pensare localmente, muoversi agilmente e lanciare prodotti velocemente dovrebbero avere maggiori chance di successo nel lungo termine.

 

“Se siete disposti ad accettare qualche turbolenza a breve termine per ottenere benefici nel lungo periodo, questo è il momento ideale per investire in modo attivo” conclude Jody Jonsson.

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