16/03/2023

Ripensare il reddito fisso. Tornano i rendimenti

La News

Le incertezze nel sistema finanziario sono in aumento e questo potrebbe limitare la capacità delle Banche centrali - in primis la Federal Reserve - di aumentare ulteriormente i tassi di intesse. 

 

Il settore finanziario statunitense è ben ricapitalizzato e questa è una buona notizia” ha esordito Flavio Carpenzano, Investment director di Capital Group, aprendo la conferenza “Un quadro di riferimento per navigare le incertezze: inflazione, stabilità finanziaria e Banche centrali” durante la tre giorni romana di ConsulenTia 2023.

 

“Il settore finanziario ‘ombra’ però, compreso il credito privato, è più grande che mai e ci sono pochi segnali in merito al fatto che le autorità di regolamentazione comprendano il rischio intrinseco” ha proseguito lo specialista di reddito fisso, oggi basato a Londra.

 

“Sussiste sempre un rischio di volatilità, come quello sperimentato di recente dai fondi pensionistici del Regno Unito a seguito dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato inglesi. E la crisi delle criptovalute potrebbe concorrere a destabilizzare i mercati finanziari”. 

 

“Le dinamiche inflazionistiche saranno condizionate da quelle sul mercato del lavoro. Negli Stati Uniti, ad esempio, è probabile che la minore offerta di lavoro eserciterà pressioni sui salari” ha dunque segnalato Carpenzano, fornendo i dati raccolti dalla casa di gestione statunitense, oggi primo asset manager per masse in fondi attivi: 1.921 miliardi di dollari a fine 2022.

 

L’inflazione core dell’Eurozona potrebbe rimanere più vischiosa. La resilienza sul mercato del lavoro fa sì che l’inflazione salariale possa accelerare nel 2023 e nei prossimi anni”.

 

Il rischio è che l’inflazione possa rimanere elevata nell’orizzonte secolare, con alcuni fattori che la limiteranno (invecchiamento demografico, aumento dei livelli di indebitamento e progresso tecnologico) e altri che la innalzeranno (de-globalizzazione e cambio di regime monetario); con i mercati che puntano a un’agognata disinflazione, in contrasto con la percezione delle famiglie, le cui aspettative inflazionistiche retano elevate.

 

“Qualche buona notizia?” ha ironizzato il professionista di Capital Group. “Le obbligazioni offrono di nuovo rendimenti reali positivi. L’aumento dei ritorni è stato molto significativo nella seconda metà del 2022, più robusto e rapido di quello del 2008”.

 

Distinguendo tra le varie asset class, per le obbligazioni investment grade “l’aumento della dispersione e il basso prezzo del dollaro offrono opportunità”, mentre per i bond ad alto rendimento “le valutazioni sono interessanti, vi è un un miglioramento della qualità e il basso rischio di rifinanziamento dovrebbe limitare il tasso di default complessivo”.

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