FED e BCE, cosa aspettarsi questa settimana
30/01/2023
FED e BCE, cosa aspettarsi questa settimana
di Advisor Professional
La News
La Bank of Canada è stata la prima banca centrale dei Paesi del G10 a mettere in pausa il ciclo di rialzi dei tassi di interesse e, dopo l’ultimo rialzo di 25 basis point che ha portato i tassi al 4,5%, si è impegnata a valutare l'impatto degli aumenti cumulativi fatti finora.
Questa è quindi una settimana decisiva per le banche centrali e per gli investitori.
Il meeting del FOMC (il comitato della Federal Reserve cui è demandata la politica monetaria) è fissato per il 31 gennaio e 1 febbraio, mentre il giorno successivo, giovedì 2 febbraio, è il turno della BCE.
“In vista di una settimana densa di riunioni delle banche centrali, dobbiamo prepararci a crescenti divergenze nelle politiche monetarie - commenta Thomas Hempell, Head of Macro & Market Research di Generali Insurance Asset Management, parte dell’ecosistema di Generali Investments - Per ora, ci aspettiamo che i falchi prevalgano ancora, in particolare presso la BCE.
In un delicato compromesso, lo scorso dicembre alcuni falchi hanno accettato il rallentamento degli aumenti dei tassi a 50 punti base, in cambio di una guida prospettica ancora aggressiva e di un impegno vincolante verso un inasprimento quantitativo”.
Certo, le posizioni rimangono divergenti, all’interno del Board e infatti alcune “colombe” hanno messo in discussione questa tregua, spingendo per aumenti minori a partire da febbraio, supportati dal fatto che l'inflazione complessiva è ora sotto il 10%.
“Tuttavia, è più probabile che la BCE manterrà la rotta - mette in guardia Hempell - Tra l'elevato CPI core (+5,2% a dicembre), la resilienza economica (non ci aspettiamo più una recessione invernale), l'aumento dei salari e gli impegni della Presidente Lagarde, vediamo ancora prevalere i falchi.
I mercati sottostimano il livello massimo dei tassi che la BCE raggiungerà, che è al 3,5% nelle nostre indicazioni”.
E per quanto riguarda la Federal Reserve? “Dato che la Fed aumenterà solo di 25 pb, l'attenzione si sposterà sul numero di restanti aumenti di pari entità. I dots di dicembre della Fed suggeriscono ulteriori mosse sia a marzo sia a maggio.
I mercati, incoraggiati dalla moderazione dell'inflazione e dagli indicatori anticipatori più deboli, non credono più a tale scenario. I membri più accomodanti del FOMC stanno sottolineando con maggiore determinazione il duplice mandato della Fed (inflazione e occupazione), ma alla fine è probabile che il FOMC propenda ancora per un approccio aggressivo alla lotta contro l'inflazione.
Da questo punto di vista, le condizioni sono recentemente migliorate, ci aspettiamo quindi che il linguaggio circa le prospettive di "aumenti in corso" – al plurale - sia mantenuto nella dichiarazione di questa settimana”.

-
Per quanto tempo i mercati continueranno a salire?23/02/2023
-
Rally spinto da miglioramento dei fondamentali e impiego di liquidità16/02/2023
-
Torna il sereno sulle economie globali15/02/2023