12/01/2023

Ecco le alternative all’azionario

La News

Inflazione e tassi di riferimento delle banche centrali sono i due elementi che hanno caratterizzato la chiusura del 2022, portando obbligazionisti e azionisti a studiare con attenzione i dati sull’inflazione negli USA e in Europa.

Anche considerando che le decisioni di Fed e BC influiscono sull’umore degli investitori, che dalle banche centrali si aspettano con nervosismo che perseguano obiettivi come la diminuzione della disoccupazione la stabilizzazione dei prezzi.

 

“Il mercato americano è solido, e questo ha fatto sì che la Fed aumentasse i tassi di riferimento come contrasto all’inflazione, permettendo al rendimento a un anno un aumento a circa il 4,5%, il massimo degli ultimi 15 anni” commenta Volker Schmidt, Senior Portfolio Manager del fondo Ethna DEFENSIV di Ethenea.

“Questo scenario apre prospettive interessanti e una buona alternativa alle azioni e alle obbligazioni a più lunga scadenza”.

 

Per ciò che concerne invece le aspettative sui tassi a lungo termine, il mercato spera che la Fed possa contrastare l’inflazione, che effettivamente a fine 2022 ha dato segnali di rallentamento.

In un solo giorno il rendimento dei Treasury decennali negli USA è sceso dal 4,09% al 3,81%.

Non è probabile scorgere nel prossimo futuro un’ulteriore così marcata riduzione dei rendimenti, ma anche in Europa si osservano inversioni delle curve dei rendimenti, talvolta con dinamiche simili a quelle statunitensi.

 

Il gestore prevede che in Europa i tassi di interesse a breve termine cresceranno ancora molto a causa della politica restrittiva della BCE, perciò i titoli di Stato a breve termine sembrano più interessanti.

Il gestore segnala di aver mantenuto a livelli bassi gli investimenti in titoli di stato proprio nell’UE poiché il tasso di interesse di rifinanziamento principale della BCE è attualmente solo del 2%.

 

Nell’ottica di voler realizzare un rendimento positivo con basse oscillazioni del prezzo del fondo serve una maggiore attenzione al segmento a più breve termine della curva dei rendimenti statunitense.

Questo ha portato il gestore a ridurre ulteriormente la duration media del portafoglio. Ciò ha ottenuto un’esposizione più elevata alle oscillazioni del dollaro, che sono state però ridotte a quasi il 20% grazie al ricorso a operazioni di copertura.

 

Così mentre alla fine del 2022 il dollaro ha continuato a cedere terreno sull’euro le misure di copertura del gestore hanno attutito le ripercussioni sul portafoglio.

 

Operare una scelta oculata fra i titoli societari prestando attenzione alla qualità di business model sottostanti è l’unico modo per affrontare il rialzo dei tassi di riferimento delle banche centrali che accresce il rischio di recessione e inasprisce le condizioni di finanziamento.

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