Neutrali sulla duration del Treasury USA decennale
02/12/2022
Neutrali sulla duration del Treasury USA decennale
di Advisor Professional
La News
Se l’inflazione dei beni pian piano si sta allentando, le preoccupazioni di policymaker e operatori di mercato si concentrano ora su quella dei servizi, decisamente più difficile da rallentare.
“Storicamente più ostinata rispetto alla più volatile componente dei beni, potrebbe metterci di più a ridursi” avvisano Andrew Harmstone e Manfred Hui, Managing Director del Global Balanced Risk Control Team di Morgan Stanley IM.
“Il settore dei servizi continua a presentare un mercato del lavoro saturo, che genera pressioni sui salari. In un’economia fortemente basata sui servizi, l’inflazione salariale potrebbe rivelarsi difficile da contenere.
Allo stesso tempo, però, alcune categorie chiave dell’indice dei prezzi al consumo, come gli alloggi e l’assistenza sanitaria, sono soggette a ritardi significativi.
Tutto ciò può rendere più difficile isolare le ricadute in atto di un mercato del lavoro con carenza di manodopera e gli effetti ritardati della pandemia all’interno del paniere”.
Come conseguenza, il team è passato da una posizione di sottopeso a una neutrale sulla duration nei Treasury USA a 10 anni.
“Il tasso terminale ha superato il 5%, i tagli dei tassi nel 2023 sono stati in gran parte scontati, i rendimenti reali sono saliti oltre il limite superiore del nostro intervallo di previsione e le condizioni finanziarie si sono nuovamente inasprite fino a raggiungere i massimi da inizio anno.
Il mercato del lavoro statunitense rimane resiliente, ma altri segmenti dell’economia, ad esempio gli investimenti nell’edilizia residenziale e non residenziale, manifestano crescenti segnali di debolezza.
Inoltre, il livello delle valutazioni attuali sembra corretto. Di conseguenza, riteniamo che il rischio per i rendimenti sia più bilanciato”.
Intanto, il XX Congresso del Partito Comunista Cinese e l’orientamento delle politiche statali (compresa quella di zero Covid) suggeriscono prudenza sulla Cina, vista anche l’enfasi sulla sicurezza nazionale a discapito della crescita e dello sviluppo e l’accentuata attenzione sulla riunificazione di Taiwan con la Cina.
“Siamo così passati da una posizione di sovrappeso a una posizione neutrale nelle azioni A cinesi: in assenza di catalizzatori positivi, non ci aspettiamo più che le azioni A cinesi sovraperformino l’azionario globale” commentano Harmstone e Hui.

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