23/11/2022

Neutrali sulle azioni e cauti sugli asset rischiosi

La News

L’inflazione alle stelle e i tassi spinti al rialzo hanno suscitato un certo nervosismo sui mercati. Gli investitori sono preoccupati che l’inasprimento delle politiche monetarie possa scatenare una crisi economica di ampia portata. Nathalie Benatia, economista di BNP Paribas AM, analizza lo scenario economico attuale e spiega come posizionarsi in vista di una possibile recessione.

 

L’atteggiamento aggressivo delle banche centrali è destinato a proseguire ma ad un ritmo più lento. Anche l’inflazione scenderà ma è presto per pensare che il pericolo sia scampato.

 

Se negli ultimi mesi l’inflazione registrata ha ripetutamente superato le aspettative del mercato, ora sembra aver raggiunto un picco negli Stati Uniti. Questa percezione trova conferma negli ultimi dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI) che sono risultati inferiori alle attese, anche per le componenti core.

 

La reazione del mercato obbligazionario statunitense dopo la pubblicazione dell’IPC è stata sorprendente: -25 pb per il rendimento a 2 anni, -30 pb per quello a 5 anni, -28 pb per il rendimento a 10 anni e -22 pb per quello a 30 anni. Tuttavia, i funzionari hanno ammesso che il ritmo dei rialzi potrebbe rallentare.

 

I responsabili della politica monetaria statunitense sembrano ora concentrarsi maggiormente sullo stato del mercato del lavoro. All’ultima riunione il presidente della Fed Jerome Powell ha sottolineato l’importanza di mantenere la rotta nella lotta all’inflazione “anche se il mercato del lavoro ha rallentato”.

 

Secondo Benatia, le aspettative dei mercati di un imminente “pivot” politico, ovvero un’inversione di tendenza in cui la Fed abbandona la sua posizione restrittiva, sono fuori luogo, proprio come l’idea di vincere a braccio di ferro con la banca centrale.

 

Negli Stati Uniti lo scenario appare più stabile grazie a un’inflazione più contenuta e un mercato del lavoro solido. La BCE sembra pronta a ridimensionare il suo recente approccio “da falco”. Naturalmente, nessuno parla di un arresto del ciclo di rialzi o, ancor meno, di un taglio dei tassi.

 

Ad ogni modo, le configurazioni delle curve dei rendimenti ci incoraggiano a creare posizioni che anticipino un irripidimento - spiega Benatia - e a considerare spostamenti tattici della duration nei nostri portafogli a reddito fisso al superamento di determinate soglie”.

 

In Cina la situazione sembra sulla via del miglioramento, anche se la strategia “zero-Covid-19” non è da considerarsi del tutto abbandonata. Pechino aveva già apportato alcuni adeguamenti, soprattutto durante l’estate. Al di fuori della Cina, anche i titoli o i settori che potrebbero beneficiare di una tale riapertura hanno sovraperformato.

 

In conclusione, secondo l’economista di BNP Paribas AM, i mercati finanziari saranno attenti a qualunque segnale di cambiamento delle prospettive di inflazione. Se da un lato il futuro della strategia “zero Covid” della Cina appare ora più chiaro, dall’altro lato le preoccupazioni geopolitiche in Europa sono purtroppo destinate a proseguire. Tuttavia, per far fronte allo scenario di incertezza è necessario mantenere un posizionamento neutrale nell’esposizione azionaria, focalizzando l’attenzione su determinate aree geografiche ed essere prudenti sugli asset rischiosi.

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