31/10/2022

Come e dove investire con un mercato ribassista

La News

In questo scenario di incertezza, una serie concatenata di eventi come l’inflazione, le tensioni geopolitiche e il rialzo dei tassi di interesse ha impattato l’andamento dei mercati globali. Paolo Legrenzi, contributor di GAM Investments, illustra chi ha sofferto maggiormente durante questa fase ribassista e spiega come evitare perdite in portafoglio.

 

Sembra paradossale ma in questi ultimi tempi finiscono per patire di più coloro che hanno avuto per anni un portafoglio più efficiente. Considerando, per esempio, l’investitore tipo statunitense, quello che ha abbandonato il tradizionale 60/40 diventato poco efficiente nel periodo in cui i tassi erano quasi a zero e l’inflazione molto ridotta, oggi esso si trova a dover affrontare quasi improvvisamente un quadro in cui la situazione paradisiaca di un tempo è scomparsa. E non era di certo preparato a questo nuovo stato di cose.

 

Le cose poi sono state peggiorate dal fatto che ci sono stati dei brevi periodi di ripresa, che hanno alimentato la speranza di una ripresa immediata.

 

Anche in Europa la situazione è particolarmente critica. Le borse europee hanno in sostanza replicato il 2022 deludente delle borse statunitensi, tornando alla situazione del 2008 di cui pochi ormai serbano memoria. Purtroppo, le borse europee non hanno neppure goduto, almeno per un risparmiatore italiano che compra beni e servizi prevalentemente nel suo paese, della recente crescita del 12% circa del dollaro sull’euro.

 

Se confrontiamo ora l’investitore tipo statunitense con l’investitore tipo italiano, da sempre massicciamente investito in liquidità, reddito fisso e immobili, notiamo che questo profilo molto prudente (e molto inefficiente) del portafoglio ha protetto l’investitore medio italiano da delusioni cocenti come quelle provate dallo statunitense tipo investito in azioni.

 

Tuttavia, però ora la situazione sta cambiando perché il livello record di inflazione sta intaccando il risparmio degli italiani. Quindi a lungo termine, questa non si rivela una strategia efficace.

 

Alla luce di queste considerazioni, il professor Legrenzi fa una breve considerazione su La Fondazione Nobel, famosa per l’attribuzione del prestigioso premio ma sono meno note le sue buone pratiche di investimento nel lungo termine.

 

Per la fondazione Nobel l’immobiliare e reddito fisso sono investimenti residuali a differenza del portafoglio medio degli italiani. Tuttavia, secondo Legrenzi, non occorre avere un premio Nobel per l’economia per navigare i mercati ribassisti, basta decidere di imboccare una di queste due vie: studiare e imparate, grazie allo studio, a dominare le emozioni e a saper pianificare i tempi lunghi; avere un buon consulente che funga da cuscinetto, una sorta di salvagente, tra noi e i nostri risparmi.

 

In poche parole, la morale è che non si deve restare ingabbiati nella realtà ma che va praticato il senso della possibilità: al di là della realtà delle cose a cui siamo abituati ci sono sempre altre possibilità.

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