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Nel 2023 occhi puntati sul settore bancario

1/5/2023 | Redazione Advisor

Il comparto degli istituti di credito è stato il grande favorito del rialzo dei tassi di interesse. Come potranno essere le sue performance nell'anno appena iniziato?


L’incertezza legata allo scenario macroeconomico e l’aumento aggressivo dei tassi di interesse per frenare un’inflazione ormai non più transitoria hanno zavorrato i listini nel 2022. Un settore tuttavia ha beneficiato del cambio di paradigma dei tassi di interesse in rialzo, cosa che si è riflessa positivamente sulle rispettive quotazioni: il settore bancario. Come fa notare Federico Vetrella, market stategist di IG Italia, “non sorprende dunque che l’indice STOXX Europe 600 Banks, che raggruppa le maggiori banche a livello europeo, sia passato dai minimi di 117 punti, toccati il 12 ottobre scorso, fino agli attuali 148,46 punti”.

 

In particolare, chiarisce Vetrella, “l’aumento del costo del denaro ha privilegiato le banche commerciali - quelle coinvolte nelle attività di prestito - che ora possono ottenere un maggiore margine di interesse (la differenza tra ciò che la banca paga per i depositi e quello che ottiene dai prestiti). Questo “spread” si è infatti allargato molto nel 2022 e continuerà a farlo fino a che le banche centrali non fermeranno gli incrementi sui tassi. Di conseguenza, al netto di negative dinamiche interne dovute alla malagestione, il comparto bancario tenderà a sovraperformare gli altri settori grazie ad utili solidi in un momento in cui la maggioranza delle aziende fatica a mantenere un’elevata profittabilità”.

 

Quali sono allora le previsioni per il settore bancario nel 2023? Secondo Vetrella “sarà il comparto che si difenderà meglio nel nuovo contesto macroeconomico dettato da tassi di interesse crescenti. Il forte aumento dei profitti sul margine d’interesse dovrebbe più che compensare la crescita dei costi di finanziamento e l’incremento dei costi legati a una possibile discesa delle attività economiche”.

 

Tuttavia, aggiunge lo strategist, “molto dipenderà dall’andamento dell’economia italiana nel 2023. Tenendo conto che le nostre aspettative sul PIL italiano 2023 sono fissate per una leggera recessione (una flessione dello 0,3% nell’attività economica), riteniamo che, a Piazza Affari, il settore bancario italiano possa continuare a mostrare performance positive e prolungare il trend rialzista partito dai minimi segnati in estate”.

 

Discorso ben diverso “in caso di una profonda crisi economica nel Belpaese con una caduta del PIL superiore ai 2 punti percentuali. Infatti, una pesante recessione potrebbe aumentare le perdite in conto capitale sulle obbligazioni del Tesoro detenute dagli istituti italiani (effetto doom-loop) riaccendendo nuovamente la crisi dei crediti deteriorati nei bilanci bancari nonostante gli ingenti sforzi applicati dagli istituti di credito negli ultimi anni”.

 

“Tenendo conto del nostro scenario base (recessione lieve) – evidenzia Vetrella – riteniamo che le banche italiane possano comunque continuare a mostrare rendimenti molto elevati (tra dividendi e piani di buyback) e saranno ampiamente favorite dal forte aumento del margine di interesse.

 

Non ultimo, gli effetti dell’elevata liquidità insita nel sistema economico, a causa della pandemia Covid, permetterà ai gruppi bancari di mantenere i canoni dei conti correnti a livelli bassi - in quanto gli istituti di credito non hanno bisogno di raccogliere altra liquidità - con evidenti benefici dal lato del margine di interesse”. Secondo IG proprio le banche che riusciranno a puntare di più proprio sui benefici del margine d’interesse (le banche commerciali) saranno quelle che riusciranno a vincere le sfide di Borsa del 2023.

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