07/04/2017

PERSONAL BRANDING SENZA CORSETTO

Il Personal Branding è una questione intima.

 

E’ una successione di azioni che partono da un viaggio dentro te stessa, ponendoti domande che esigono confidenza e sincerità di risposta: “Chi sei veramente? Quale è la tua differenza? Come faranno gli altri a capirlo?”.

 

Più autentiche saranno le risposte, più solide saranno le fondamenta del tuo personal branding e le possibilità di sicurezza, autostima e successo.

 

Occupandomi di immagine e comunicazione analogica, posso dirti, nello specifico, che per il personal branding, l’immagine fisica è importante, al pari di quella digitale.

 

Tu sei, innanzitutto, una professionista in carne ossa, che porta il suo messaggio nel mondo lavorando concretamente, incontrando fisicamente persone, presenziando a incontri, inaugurando relazioni, stringendo mani e regalando sorrisi.

 

Tu incarni il tuo brand, diventi più forte e completa se crei coerenza tra la forma e la sostanza, tra il sapere, il saper fare e il tuo saper essere, concretizzandoli anche nella comunicazione interpersonale e nell’immagine che proponi di te.

 

Più ti conosci, più sarà facile e spontaneo farlo.

 

Quando un cliente ti incontra, non solo ti ascolta, ma ti osserva e percepisce aspetti intangibili di te. Pensa che conoscerà addirittura il profumo che veste la tua pelle.

 

Se ci sono incongruenze tra quello che dici, come lo dici e come appari, il tuo cliente se ne accorgerà.

 

La tua immagine è premessa e promessa di ciò che sei e la tua strategia di branding può contemplarla.

 

E’ premessa, poiché anticipa all’interlocutore chi sei, prima dei tuoi racconti verbali, delle tue conoscenze e competenze tecniche.

 

Attraverso l’immagine prometti qualcosa al tuo cliente.

Incarni un modello di professionista, comunichi l’idea e le modalità con cui svolgi il tuo lavoro, crei delle aspettative e fornisci dei motivi per crederti.

 

L’obiettivo non è ideare un’immagine che vada d’accordo con tutti, ma quella che ti rappresenti davvero, allineata a ciò che proponi, alla tua visione e ai tuoi valori.

 

Un personal branding orientato al dover essere non funziona tanto quanto quello orientato al poter essere o, meglio ancora, all’essere e i vestiti consentono di rappresentare chi si è.

 

Il più grande regalo che Chanel fece alle donne fu quello di andare nell’intimo e togliere il corsetto, per realizzare un modello femminile fluido, libero, autentico e autorevole.

L’abito che ti rappresenta è quello che rispecchia la tua idea professionale, che sostiene la tua storia e le tue aspirazioni e che ti permette di rimboccarti le maniche per lavorare con praticità, concentrazione e libertà generativa.

 

Il personal branding è un’operazione di espansione e di scoperta, da una solida impalcatura all’attività professionale e l’immagine correlata dovrebbe esprimere ciò che si è e peculiarità, senza costrizioni, forzature, orpelli, artifici o cose che non risuonano.

 

L’era del corsetto è finita.

Sentiti autorizzata a raccontare chi sei.

 

Al prossimo articolo!

Elena Colombo

www.ecimmagine.com

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  • avatar paola breccia fratadocchi

    Cara mia vestiti come ti senti ! Sii te stessa anche nel vestire i clienti apprezzano più quello che c'è sotto il vestito. Ovviamente nella mente!

    Basta solo essere decenti nel rispetto degli altri.

     

     

    10/04/17
  • avatar Chiara Laghi

    io sono ancora alla ricerca del mio stile,ho da poco abbandonata la divisa intesa come tailler sia con gonna che con pantalone, ma non ho ancora sviluppato uno stile alternativo. Il mio look va molto di pari passo con l'umore. qualche consiglio su come affrontare il cammino? a chi posso rivolgermi per un aiuto?
    10/04/17