HR gamification, conoscenza e motivazione: come individuare talenti
19/10/2017
HR gamification, conoscenza e motivazione: come individuare talenti
di Maria Grazia Rinaldi
L'altro giorno mi confrontavo come solitamente faccio con Antonello Starace, il manager con cui stiamo portando avanti su Napoli il modello di selezione orientata alla Persona, su un articolo di giornale.
Il titolo è: "basta colazioni di lavoro e aperitivi strategici: sono passati di moda e poco salutari. Oggi pubbliche relazioni, spirito di team si rinforzano con lo sport aziendale come in Giappone”.
Lui mi chiedeva la mia opinione in merito ed entrambi ci siamo trovati d'accordo nella risposta.
Io credo che nulla vada demonizzato e nulla troppo esaltato, credo che tutto debba essere fatto con buonsenso e che spesso la soluzione stia nella via di mezzo.
Io ho ferma convinzione che per ogni candidato bisogna trovare la chiave giusta. Ogni strategia deve essere calibrata in funzione delle caratteristiche e delle esigenze di ogni candidato. C'è il consulente che predilige un rapporto più strutturato, chi più confidenziale.
La selezione diventa efficace quando si arriva a diversificarla in funzione del nostro interlocutore.
Sento di dare la stessa risposta ad Ilaria Sangregorio quando mi chiede la mia opinione sul tema della HR gamification, ovvero sulla possibilità di adottare tecniche e strumenti tipici dei giochi, sul luogo di lavoro per motivare i dipendenti e far crescere la squadra.
Io sono per l'apertura a nuove opportunità, per crescere e migliorarsi è indispensabile guardare il mondo con occhi sempre nuovi, ma credo anche che bisogna tener conto del contesto e delle persone sempre.
Io mi chiedo quanto possa essere efficace motivare i candidati o i dipendenti facendoli giocare insieme?
Se è vero che il 71% dei dipendenti non è emotivamente coinvolto nelle attività che svolge quotidianamente bisogna andare oltre i giochi e comprendere in profondità le reali motivazioni.
Ma cosa è in termini psicologici la motivazione?
La Motivazione da un punto di vista psicologico può essere definita come l'insieme dei fattori dinamici aventi una data origine che spingono il comportamento di un individuo verso una data meta; secondo questa concezione, ogni atto che viene compiuto senza motivazioni rischia di fallire.
Questo aspetto ci deve far riflettere sulla nostra natura di uomini e che se non scegliamo noi nessuno ci potrà mai portare dove noi non vogliamo andare.
La motivazione intrinseca è più potente di quella estrinseca.
La motivazione intrinseca è legata ad una forza, ad una spinta interiore e non a sollecitazioni e ricompense esterne . Solitamente noi agiamo in maniera più proficua nel momento in cui vengono sollecitati i nostri valori.
Valore uguale “ciò che vale” per noi ovviamente.
Ogni essere umano ha una sua scala di valori e quindi di cose che ritiene importanti e prioritarie, anche i nostri candidati hanno una loro scala ed a quella dobbiamo fare riferimento per la motivazione.
La domanda potrebbe essere: “Se il gioco va a ledere alcuni miei valori quale sarà il mio approccio?” Ed ancora: “ Se avessi la percezione che il gioco mi allontana da qualcosa che per me è prioritario come lo affronterei?”
Quindi le tecniche di gioco, posso essere utili per rafforzare un percorso ma alla base a mio avviso ci deve essere la conoscenza profonda e autentica di ogni candidato/persona perché se si crea un clima di profonda fiducia le informazioni che ci occorrono per motivarlo sarà lui stesso a donarcele e allora quel 71 % di cui parlavamo all'inzio potrebbe subire una inversione di rotta.
Se vuoi costruire una nave, non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.
Antoine De Saint Exupery
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