12/07/2016

Banche in crisi e rischio sistemico Italia

Era l’estate 2011, esattamente il 14 luglio, quando il blasonato e noto giornale economico finanziario britannico “The Economist” dedicava la sua copertina all’Italia con un titolo “on the hedge” che puntava il dito sullo stivale evidenziando i rischi che correva a seguito del potenziale contagio a cui andava incontro sul proprio debito, dopo le crisi di Grecia, Irlanda e Portogallo.
 
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità di sistema bancario e di attori coinvolti (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza di allora già tante “soluzioni” sono state utilizzate per sorreggere il sistema e la UE, fino ad arrivare all’attuale stampa monetaria da 80 miliardi al mese portata avanti da marzo 2015 dalla BCE.
 
Una situazione di crisi protratta nel tempo che nel calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
 
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia da una copertina dell’Economist, il cui titolo questa volta è “The italian job” ma il cui oggetto è sempre la criticità espressa dall’Italia ed il rischio associato all’intera UE.
 
Chi non conosce la storia è però condannato a ripeterla recita un noto aforisma e dunque può essere utile osservare …
 

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