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La seconda giovinezza della bancassurance

11/4/2024 | Marcella Persola

Il settore è cresciuto del 16,3% nel primo semestre del 2024, secondo quanto rivela uno studio di Excellence Consulting


Cresce l'interesse verso il mondo assicurativo da parte delle banche. Il settore della bancassurance è cresciuto del 16,3% nel primo semestre del 2024 rispetto ai dati del 2023. In particolare - secondo quanto rivelato dallo studio condotto da Excellence Consulting, che ha compiuto un’analisi mettendo a raffronto i dati 2018-2023 sulle prime 15 banche italiane leader - i premi contabilizzati nel ramo Vita ammontano a 55,5 miliardi di euro, con un incremento del 16,3%, mentre il ramo Danni segna un aumento del 7,9%, raggiungendo i 23,8 miliardi di euro. 

In linea con questa tendenza, le banche stanno adottando strategie mirate e differenziate: nel settore Vita si orientano sempre più verso l'internalizzazione, nel Danni preferiscono instaurare partnership strategiche di lungo termine con compagnie specializzate nella gestione del rischio. 

Nel dettaglio nel settore Vita, le internalizzazioni sono aumentano del 20% rispetto al dato del 2018, anche a seguito del Danish Compromise (la disciplina regolamentare prevista dall’art.49 del CRR - Capital Requirements Regulation, approvato dall’UE nel 2012 con la presidenza della Danimarca, da cui la denominazione, ndr),  che favorisce l’integrazione delle compagnie all’interno dei conglomerati bancari dal punto di vista del capitale. Secondo Excellence Consulting, il modello captive permette alle banche di massimizzare la vendita delle polizze vita, incrementando la produttività delle reti di oltre il 25% rispetto ai modelli di joint venture e/o agli accordi distributivi. A conferma di ciò si inseriscono le operazioni di Intesa Sanpaolo e Poste, ma anche quella di Banco BPM e UniCredit che hanno avviato progetti per chiudere le joint venture in vigore coi loro partner: l’obiettivo è creare compagnie captive nel Vita. 

Icrea ha firmato un accordo distributivo a lungo termine con Cardif, completando così la cessione di BCC Vita. MPS sta rivedendo la sua strategia di bancassicurazione in vista della scadenza l’accordo con AXA, previsto nel 2027. 

Nel comparto Danni, invece le banche tendono a mantenere in essere le collaborazioni avviate o a creare nuove joint venture o accordi distributivi con compagnie assicurative, a eccezione di chi come Intesa Sanpaolo, Poste, BNP e Crédit Agricole, hanno internalizzato creando compagnie captive, anche in questo caso. 

Tra le partnership sottoscritte meritano una nota quella di UniCredit con Allianz, di Credem con Reale Mutua e quella più recente di Icrea con Assimoco. Banco Desio invece è in fase di completamento, selezionando il proprio partner. Il “frazionamento” causato dal fallimento di Eurovita apre inoltre a nuove opportunità e dinamiche nello scacchiere bancario-assicurativo nel settore Vita. 

"La bancassicurazione sta vivendo una seconda giovinezza, una nuova fase di crescita - afferma Gianluca Zanini, partner di Excellence Consulting. - Le banche stanno dedicando sempre maggiore attenzione al business assicurativo, che rappresenta un valore strategico anche per rafforzare la fidelizzazione dei clienti. L’evoluzione nella creazione di valore richiede investimenti mirati in formazione, comunicazione e digitalizzazione."

"Nel settore Vita l’opportunità è consolidare e migliorare ulteriormente l’azione commerciale delle banche – spiega Maurizio Primanni, (nella foto) ceo del Gruppo Excellence. - Vorrei soffermami sulle coperture Danni, che rappresentano un’importante occasione di crescita. Per cogliere appieno il potenziale, è essenziale un approccio consulenziale personalizzato. Un’offerta olistica, integrata tra canali digitali e fisici, consentirà alle banche di rispondere efficacemente ai bisogni dei clienti, incrementando i ricavi da commissioni e rafforzando il ruolo della bancassicurazione nella strategia di servizio.”

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